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Nutrirsi meglio per una migliore mineralizzazione
  • Come nutrirci meglio per agevolare la MINERALIZZAZIONE OSSEA
  • Vitamine per le articolazioni e ossa sane:

Tutti sanno che bisogna fare attenzione alle sollecitazioni estreme con i traumi da sovraccarico per esempio gli obesi hanno un peso eccessivo che grava sulle articolazioni: non solo è maggiore lo sforzo per le articolazioni, ma si crea uno stato d'infiammazione sistemica - bassa, ma costante - la quale non può che aggravare il quadro generale. Ci sono alcuni alimenti come la soia, le alghe, le prugne che migliorano la mineralizzazione ossea. Le donne asiatiche mangiando molta soia e quindi anche dopo la menopausa non hanno demineralizzazioni alle ossa.

Le prugne secche sono infatti un alleato prezioso contro l'osteoporosi, così come in Giappone le donne dopo la menopausa non hanno i problemi di demineralizzazione ossea in quanto mangiano soia. Le sostanze fenoliche di cui sono ricchezze prugne, per esempio, riducono l'infiammazione responsabile dell'aumentato riassorbimento dell'osso. In donne in post-menopausa, l'assunzione per un anno di 100 grammi di prugne secche al giorno (equivalenti a 10-12 prugne, attenzione non nei diabetici dove la glicemia è già alta) ha migliorato la densità ossea. Ricerche più recenti indicano che anche porzioni più piccole (di 5-6 prugne al giorno) sono efficaci a rallentare il riassorbimento dell'osso e favorirne al contempo la formazione. Dati i pochi strumenti a disposizione per chi soffre di dolori alle ossa e reumatismi prestare attenzione a cosa si mangia può fare davvero la differenza, purchè non si trascuri l'attività fisica basata su esercizi aerobici definiti su misura per il rafforzamento e la maggiore elasticità della struttura scheletrica. Insomma la sola dieta e la sola attività fisica non basterebbero: servono entrambe per provare meno dolore.

FUMO E ALCOL, DUE PERICOLOSI NEMICI

Gli autori dello studio specificano che i malati non possono aspettarsi miracoli dal cambiamento di dieta e l'adozione di un corretto stile di vita, ciò nonostante assicurarsi tutti i nutrienti necessari il corpo funzioni al meglio è di certo la più utile forma di auto terapia che possano metter in campo. Per fare in modo che i risultati siano apprezzabili in termini di riduzione del dolore è, inoltre, cruciale ridurre il fumo e il consumo di alcol, due pericolosi induttori d'infiammazione.

OLIO DI PESCE Un grammo al giorno può ridurre il dolore nei malati di artrite poichè con i suoi acidi grassi essenziali spegne l'infiammazione delle articolazioni e migliora le condizioni cardiovascolari del paziente. Mangiando pesce una-due volte a settimana l'integrazione necessaria ammonterebbe a circa 750 mg al giorno di olio di pesce.

VITAMINA D Una delle sue principali funzioni biologiche è proprio regolare il metabolismo delle ossa e l'assorbimento del calcio oltre che spegnere l'infiammazione. Ricordiamo che assimiliamo vitamina in D soprattutto attraverso l'esposizione al sole e che, in caso di carenza, è necessario ricorrere ai supplementi.

Quando le temperature calano, aumentano le probabilità di prendersi un bel raffreddore. Come si può evitare? è semplice: fare esercizio fisico, mangiare sempre in modo equilibrato e non prendere freddo. Una cosa che può aiutare è fare scorta di alcune vitamine: eccone 5 che possono davvero aiutare a superare l'inverno indenni.

1. Vitamina D ( scegliere D3)

La carenza di questa vitamina non è così rara, soprattutto nei posti dove l'inverno è lungo e piuttosto buio, perchè viene prodotta dal corpo proprio quando siamo esposti alla luce. Perchè questa vitamina liposolubile è così importante? Perchè rinforza le nostre difese immunitarie e ci protegge dalle infezioni. Solitamente la vitamina D si usa nella forma D3, la più facilmente assimilabile.

Dose giornaliera da assumere quando non c'è il sole: 20 u.g

Alimenti ricchi di vitamina D:

  • pesce (salmone, tonno e sardine)
  • uova
  • latticini
  • funghi


Nota: se hai già una carenza, non sarà possibile colmarla con l'alimentazione. In questo caso un dottore saprà consigliarti cosa fare, come prendere dei supplementi per esempio, e la dose giornaliera in inverno dovrebbe essere di 5.000 U.l. (unità internazionali).

2. VITAMINA K va assieme alla Vitamina D, per un miglior associazione

La vitamina Kl (fillochinone) e la vitamina k2(menachinone) sono necessarie per la coagulazione del sangue e la formazione delle ossa contenuta nella verdura a foglia verde, nell'olio vegetale di semi di girasole. Aumentare il consumo dei cibi che la contengono come cavoli, spinaci, prezzemolo si è rivelato benefico per i malati di artrite. La vitamina K, infatti, e specialmente la k2 presente nei formaggi fermentati e nel tuorlo d'uovo e nelle carni, nutre specifiche proteine presenti nelle ossa e nella cartilagine e una sua carenza potrebbe compromettere la crescita e la conservazione della struttura ossea.

3. Vitamina C

La vitamina C (altrimenti detta acido ascorbico) non ha il potere di evitare i raffreddori ma accorcia il periodo di malattia. Se il corpo ha una carenza di questa vitamina, non sarà in grado di liberarsi facilmente dei batteri.

Dose giornaliera: 95 u.g per le donne e 110 u,g per gli uomini

Alimenti ricchi di vitamina C:
  • peperoni (contengono 3 volte tanto la quantità di vitamina C contenuta nelle arance)
  • agrumi
  • verdure crocifere (cavolo riccio e broccoli)
  • verdure a foglia
  • mirtilli rossi


4. Acido folico

L'acido folico fa parte della famiglia della vitamina B ed è importante per la crescita e la riproduzione delle cellule. Per questo è molto importante in gravidanza e ha un ruolo fondamentale nella sintesi del DNA e del RIMA; una sua carenza può indebolire il sistema immunitario. Oltre alle donne incinte, l'acido folico è utile a chi ha problemi intestinali e a chi fa abuso di alcol.

Dose giornaliera: 300 u,g e per le donne in attesa 550 u,g

Alimenti ricchi di acido folico:

  • verdure a foglia (spinaci e cavolo riccio)
  • barbabietole
  • legumi (fagioli e ceci)
  • avena
  • ciliegie
  • fragole
  • arachidi


5. Vitamina A

La vitamina A (anche detta retinolo) è un'altra vitamina liposolubile ed è conosciuta come la vitamina responsabile della salute degli occhi. Il corpo è in grado di produrre da solo questa vitamina grazie al betacarotene (il suo precursore).

Dose giornaliera: 0.8 mg per le donne e 1 mg per gli uomini

Alimenti ricchi di vitamina A e betacarotene:

  • tonno
  • uova
  • latticini
  • carote
  • patate dolci
  • verdure a foglia verde (spinaci, cavolo riccio e rucola).


I cofattori, noti anche con il termine dì micronutrìentì, possono essere dì diversa natura e quindi suddivisi in cofattori metallici (ioni metallici) e coenzimi (piccole molecole organiche). La International Union of Biochemistry and Molecular Biology (dall'inglese, unione internazionale di biochimica e biologia molecolare, abbreviata come IUBMB) ha stilato una lista completa dei cofattori necessari al corretto funzionamento dei processi enzimatici umani, di seguito alcuni esempi:

  • Acido ascorbico (vitamina C)
  • Calcio (Ca)
  • Cobalamina (vitamina B12)
  • Coenzima A(CoA)
  • Ferro (Fè)
  • Flavina (vitamina B2)
  • FMN
  • Glutatione (GSH)
  • Potassio (K)
  • Rame (Cu)
  • Acido lipoico
  • Magnesio (Mg)
  • Manganese (Mn)
  • Molibdeno (Mo)
  • NADH e NADPH
  • Piridossina (vitamina B6)
  • Sodio (Na)
  • Nicotinamidadenindinucleotide (NAD)
  • Selenio (Se)
  • Tiamina pirofosfato (vitamina Bl)
  • Zinco (Zn)

I cofattori sono di fondamentale importanza per il corretto funzionamento di tutto il corpo, tuttavia il loro approvvigionamento attraverso l'alimentazione spesso non è sufficiente. Un blocco o uno svolgimento incompleto dei processi metabolici, porterebbero l'organismo a lavorare in una condizione non ideale e a avvicinarsi a uno stato di stress, con il rischio di ammalarsi.

Purtroppo i cibi attuali possiedono molte calorie ma un potere nutrizionale molto basso. Un tempo bastava adottare un'alimentazione variata e mangiare un po' di tutto, al giorno d'oggi non è più veritiera questa indicazione. A causa dell'intervento dell'uomo sulla produzione del cibo, dall'uso dei fertilizzanti, alla coltivazione degli ibridi e al tempo di raccolta che prevede che i prodotti siano acerbi e poi maturino al supermarket. Ciò ha causato una drastica riduzione dei valori nutritivi dei vegetali, ovvero le principali fonti naturali dei micronutrienti: il nostro cibo ora è 10 volte più povero di quello di trent'anni fa.

L'ambiente moderno, ovvero l'allontanarsi da uno stile di vita naturale, le carenze delle sostanze nutritive e l'onere tossico, contribuiscono alla perdita di queste sostanze essenziali, dell'equilibrio biochimico e all'aumento dell'incidenza delle malattie.

Uno stato di carenza nutrizionale provocherà l'impossibilità di riformare tessuti, rigenerare il fegato, riparare le lesioni, produrre gli ormoni e tutta quella infinita quantità di sostanze come gli anticorpi, senza un apporto dei nutrienti indispensabili per il funzionamento e per l'autoriparazione. Basti pensare che il fabbisogno giornaliero di un uomo adulto di Vitamina C è di circa 6 grammi, mentre il contenuto di questa vitamina nelle arance (considerando buccia e semi), si attesta intorno a 50 mg.

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Quando con l'invecchiamento, le cure effettuate con più protesi nel corso dei diversi interventi odontoiatrici subiti durante il riassetto della masticazione si perde la cuspidatura dentale e pertanto le punte dei propri denti si appiattiscono, compromettendo così la stabilità masticatoria.
Si avvertono clinicamente in bocca diversi segni: abfrazioni (perdita di tessuto dentale nella zona del colletto del dente), abrasioni, erosioni, piccole crepe, fratture, fremitus(ipermobilità da sovraccarico) etc etc.
Noi crediamo di masticare lo stesso, ma l'organo dentale così appiattito assomiglia più ai denti degli erbivori che devono ruminare il bolo alimentare mentre i carnivori per poter tagliare il cibo più fibroso, hanno bisogno di cuspidi, cioè di punte, più marcate.
Si perdono due cose con l'involuzione della dentatura, che come un organo mutilato non effettua più la masticazione come nell'età adulta funzionale:

   1. Stabilità occlusale ossia una posizione mandibolare ripetibile ( guidata dall'indentazione) in massima intercuspidazione ossia la posizione neuro muscolare ripetibile dove il numero dei contatti masticatori è massimo.

   2. La Dimensione Verticale d'Occlusione DVO ossia l'altezza del viso per discesa, abrasione appunto della cuspidatura dentale. Con l'appiattimento delle cuspidi si perde altezza del viso e aumentano le rughe del 1/3 inferiore del viso e la mandibola per instabilità della masticazione assume una posizione più spostata in avanti (protrusa) cioè si avverte una parafunzione che viene definita tracing, per una posizione viziata anteriore per instabilità posteriore. L'esito della mutilazione dell'organo masticatorio DECUSPIDATO è una posizione continua in sovraccarico anteriore che porterà inevitabili sovraccarichi sugli incisivi e danneggiamenti che verranno visti dal clinico attento a questi traumi occlusali.

   3. Fratture dello smalto e delle ceramiche sono tipiche nelle posizioni anteriorizzate non fisiologiche. Per questo bisogna ritrovare una stabilità masticatoria che si otterrà con un equilibrio neuro muscolare in una posizione ben indentata. Solo così si avrà la masticazione mutualmente protetta dove i posteriori proteggono i denti anteriori in fase statica e viceversa gli anteriori proteggono i posteriori durante le escursioni dentali anteriori, dinamiche.

Per tali correzioni, il Dott. Mascellani utilizza delle tecniche minimamente invasive che ricoprono le punte abrase per ridare cuspidi indentate mediante incollaggio di table top, ossia restauri in materiali molto resistenti e molto sottili che permettono di ripristinare la morfologia persa. Quando viene effettuata questa tecnica su entrambe le arcate, dopo aver rialzato la masticazione posteriore, è possibile migliorare l'estetica anteriore mediante faccette che prevederanno l'incollaggio di ceramiche o disilicati di litio per riacreare la lunghezza, la simmetria,un colore più brillante e giovanile per completare estetica e funzione che vanno assieme.

Tale tecnica è anche conosciuta nel mondo scientifico come TRI STEP. ...
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Possiamo mettere impianti, se manca osso?

Cos'è l'implantologia?
L'implantologia è la branca dell'odontoiatria che si occupa della sostituzione dei denti naturali mancanti mediante impianti sui quali vengono inseriti i nuovi denti artificiali. Quando si inseriscono nell'osso impianti in titanio, l'osso cresce a diretto contatto con la superficie implantare. Questo fenomeno prende il nome di osteointegrazione e permette agli impianti di diventare parte integrante del corpo, come sono le radici dei denti naturali. Su questi impianti osteointegrati possono essere avvitate protesi o pilastri su cui vengono cementate protesi.

Per saperne di più Scarica l'opuscolo completo
Al seguente link Implantologia-Saverio-Mascellani-2020-DEMO.pdf ...
La gengivite è giustamente un preludio alla malattia parodontale in tante persone.
In altrettante persone la BOCCA È SILENZIOSA: ecco la prima foto dell’ opuscolo… l’errore di auto protezione che molti fanno, per il fatto che non hanno campanelli d’allarme: self-service bias è proprio un errore di AUTO PROTEZIONE che molti pazienti hanno credendo di pulirsi bene da soli, o a volte per pensare di risparmiare sulle sedute d’igiene professionale in studio.
Il paradosso di questo paziente che arrivato a 65 anni senza mai essere andato dal dentista, è arrivato solo perché si muoveva molto l’incisivo superiore destro.

Per saperne di più
Scarica l'opuscolo completo Al seguente link Malattia-paradontale-Saverio-Mascellani-2020-DEMO.pdf ...
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Perché tante persone sono stanche di fare ortodonzia allineando i denti anche con maschere per essere scontenti di una recidiva.

Molti dentisti generici, NON SPECIALISTI in ortodonzia inseriscono gli allineatori con maschere trasparenti, illudendo di raggiungere una masticazione a posto, ma questo é una chimera.
L’ortodonzia deve essere effettuata da specialisti per raggiungere risultati di una occlusione funzionale per questo il Dott. Mascellani si avvale della consulenza specialistica ortodontica della Dottoressa Francesca Murati, per garantire risultati obbiettivo/funzionali di grande valore.

Finire bene un trattamento di allineamento dentale non é sinonimo di successo NEL TEMPO.

Infatti la ricaduta ortodontica o RECIDIVA è praticamente inevitabile. Tuttavia, studi longitudinali mostrano anche che le dimensioni dell´arco nelle persone non trattate cambiano nel corso di diversi anni, cioé involvono peggiorando. Per questo potremmo considerare che la ricaduta fa parte del normale processo fisiologico di invecchiamento che non possiamo fermare ma solo limitare, contenere!

Per molti versi, è sorprendente che solo pochi ricercatori abbiano esaminato quest´area critica di INVOLUZIONE. Per questo ritengo importante segnalare che questo studio clinico. All´inizio dello studio, i gruppi erano simili per età e distribuzione per sesso. Ma, sfortunatamente, i gruppi erano diversi nei tempi di follow-up. Gli autori hanno affrontato questo problema annualizzando i cambiamenti per il gruppo non trattato. Hanno pensato che questo fosse ragionevole. I risultati importanti sono stati che il gruppo trattato CON ORTODONZIA è stato seguito per 36,4 anni dopo la fine della ritenzione. Il controllo per i soggetti non trattati è stato di 43,12 anni.

Nel gruppo trattato con apparecchi, l´affollamento è stato corretto con il trattamento ortodontico. Tuttavia, è poi ricaduta in modo significativo a lungo termine nella maggior parte dei casi. Ad esempio, la variazione media dell´indice di Little per l´affollamento mandibolare è stata di 4,28 (SD = 2,79) rispetto a 1,29 (1,05) nel gruppo non trattato. Quando hanno esaminato l´affollamento mascellare, la differenza per il gruppo trattato era 3,11 (1,49) e 0,68 (0,9) per i soggetti non trattati. Alla raccolta dei dati finali, il gruppo trattato aveva punteggi dell'indice di Little di 4,0 nella mascella e 5,3 nella mandibola. All´inizio del trattamento, il punteggio LI per la mascella era 10,0 e 8,9 per la mandibola.

Nel gruppo trattato, l´ampiezza intercanina aumentava con il trattamento e diminuiva con il tempo. Questo non era il caso del campione non trattato. Overjet e overbite sono stati corretti con il trattamento e sono rimasti stabili. Dobbiamo anche considerare le ragioni per le persone che prendono parte a studi di questa natura. Ad esempio, è stato possibile prendere le registrazioni perchè i partecipanti erano soddisfatti dei risultati del loro trattamento o erano delusi? Ancora una volta, questo puó introdurre pregiudizi.

Tuttavia, penso di essere molto critico. È un risultato eccezionale ottenere informazioni per un periodo così lungo. So che gli espansionisti, gli utilizzatori di staffe magiche, i coltivatori di mandibola, i medici della respirazione e gli ortodontisti miofunzionali diranno che i ricercatori hanno sbagliato questo studio e che i risultati non si applicano ai loro pazienti. Suggerisco semplicemente di ricercare il loro trattamento e di non limitarsi a citare la «Piramide della negazione». Sono quindi considerazioni clinicamente importanti da tenere a mente.

Non posso fare a meno di pensare che la ricaduta ortodontica È qualcosa che dovremmo accettare, contrastandola con bloccaggi rigidi. Forse dovremmo spiegare che questa È una caratteristica dell’invecchiamento e non possiamo fermare il tempo?

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/34493418/ ...
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Bisogna fare attenzione: a porre il problema è il SUSO, Sindacato Unitario Specialità Ortognatodonzia, che torna a ribadire il valore della diagnosi ortognatodontica condotta dal professionista ortodontista, effettuata alla presenza del paziente per mezzo di una visita specialistica dedicata all’osservazione diretta delle sue peculiari caratteristiche stomatognatiche e funzionali e all’esperienza nel arrivare al risultato.

«Da tempo abbiamo attivato un tavolo di approfondimento sul tema», dice ad Odontoiatria33 il presidente SUSO Gianvito Chiarello. «Ora serve un intervento normativo da parte del Ministero della Salute ma anche della CAO Nazionale dal punto di vista deontologico».

SUSO stigmatizza il cosiddetto ‘principio di autodeterminazione del paziente’, secondo il quale è possibile effettuare diagnosi e terapia a distanza da parte di soggetti non bene identificati, nei confronti di individui che hanno autorilevato le proprie impronte dentali.

«I trattamenti ortognatodontici effettuati al di fuori degli studi odontoiatrici da ditte a distanza che gestiscono il business – spiega il presidente Chiarello – possono comportare gravi rischi per la salute, a causa di una possibile erronea diagnosi iniziale, dovuta all'assenza di un approfondito esame clinico, nonchè alla mancanza di un regolare monitoraggio terapeutico, normalmente effettuato da parte degli specialisti di branca, e poi ci sono gli aspetti deontologici e le responsabilità del professionista».
Per questi motivi SUSO invita i professionisti odontoiatri «a valutare attentamente proposte commerciali da parte di aziende che dietro compenso invitano i colleghi a mettere a disposizione i propri studi per assistere pazienti reclutati dalle stesse aziende commerciali con modalità poco definite e a loro inviati per un supporto operativo».

Secondo SUSO, «contrariamente a quanto dichiarato nelle proposte di collaborazione inoltrate ai colleghi, va inteso che chi apre le porte a questa tipologia di pazienti condivide la responsabilità professionale del trattamento impostato da queste aziende, oltre naturalmente a quella delle procedure operative direttamente effettuate nei loro confronti«.

SUSO invita i colleghi odontoiatri a «prestare particolare attenzione ai possibili profili deontologici e di responsabilitá professionale, prima di impegnarsi a sottoscrivere accordi commerciali che abbiano queste caratteristiche«. Quindi dopo un allettante facile guadagno alla proposta esecutiva si prendono in carico dei rischi medico - legali per problematiche gestite da terzi a distanza ma che ricadono solo sul professionista che le applica, senza adeguate competenze di controllo per un risultato che DEVE sempre essere garantito con adeguate competenze cliniche. ...
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