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ALLERGIE e PRODOTTI DI CORROSIONE
Oggi sempre più persone ci chiedono di rimuovere metalli delle protesi e le otturazioni in amalgama d´argento annerite con gli anni. Molti hanno BI- Metallismi in bocca e non valutano che la saliva è il conduttore per la corrosione in bocca...quindi...perché lo studio Mascellani ha adottato la filosofia METAL FREE, cioé adottare un Odontoiatria adesiva senza metalli?
  • perché con l’adesione si “toglie di meno” al dente e si preservano maggiormente tessuti sani principi indebolendo meno gli appoggi
  • Non avendo più metalli abbiamo materiali bio compatibili in bocca
  • Certi materiali hanno un indice di adesione batterica molto basso, per cui sono molto lisci e mantenibili.
  • Riduzione di materiali corrosivi e/ o allergizzanti .Per approfondire una mia pubblicazione sulla corrosione delle leghe da protesi in bocca:

Low-noble metala alloys: in vitro corrosion evaluation.
Angelini E, Bianco P, Mascellani SC, Zucchi F.
J Dent Res 1991 Apr; 70(1):486.

Bisogna ricordare di valutare le reazioni allergiche nelle patologie orali croniche, sempre più frequenti. Affidabilitá dei patch test
di Lara Figini:
“Quando si trattano pazienti che soffrono di persistenti patologie orali e periorali si incontra spesso il problema di potenziali allergie, specialmente quelle connesse ad alcuni materiali dentali legati a determinate procedure dentistiche.
Le reazioni allergiche possono essere immediate (tipo 1) o ritardate (tipo IV).
In termini di presentazione clinica, le reazioni allergiche a livello orale possono manifestarsi come reazioni lichenoidi orali (OLR), cheilite, stomatite, gengivite, dermatite periorale, sensazione di bruciore della bocca, gonfiore delle labbra e del viso e sensazioni di parestesia. La sindrome da allergia alimentare o ai pollini é una reazione di ipersensibilità (tipo I) ai cibi a base vegetale, che si manifesta più comunemente con prurito di labbra, lingua e della bocca in generale.
A livello orale, si possono riscontrare anche reazioni allergiche a leghe presenti in determinati materiali per apparecchi e restauri dentali protesici nonché ad altri preparati utilizzati nelle comuni manovre di trattamento odontoiatrico.
Queste reazioni allergiche possono manifestarsi più frequentemente nei soggetti affetti da patologie orali croniche rispetto ai soggetti sani?
I test allergologici cutanei sono affidabili anche per diagnosticare le allergie a livello orale?
Tipologia di ricerca e modalità di analisi: In uno studio clinico pubblicato su OOO di gennaio 2018 si sono esaminati i potenziali allergeni e le reazioni allergiche concomitanti alle più frequenti patologie orali e periorali conducendo test allergologici cutanei, indagando l’affidabilità di questi ultimi anche per le reazioni allergiche orali. Lo studio ha incluso 230 pazienti di cui 180 affetti da patologie orali e periorali, 30 per ciascuno dei seguenti gruppi:

  • gruppo 1, pazienti con angioedema;
  • gruppo 2, pazienti con reazioni lichenoidi orali (OLR);
  • gruppo 3, pazienti con sindrome della bocca che brucia (BMS);
  • gruppo 4, pazienti con gengivo-stomatite;
  • gruppo 5, pazienti con cheilite;
  • gruppo 6, pazienti con dermatite periorale.
Cinquanta pazienti sani hanno invece costituito il gruppo controllo.
Sono stati eseguiti esami diagnostici completi prima del patch test con allergeni appartenenti alla serie standard e con materiali dentali specifici e test punturali cutanei (SPT) per alcuni alimenti, conservanti, additivi e inalanti.
Risultati: I risultati positivi ai test allergologici si sono dimostrati essere più comuni nei pazienti con patologie orali rispetto al gruppo controllo, con una percentuale significativamente maggiore di frequenza delle allergie da contatto nel gruppo 5 dei pazienti affetti da cheilite cronica (P = .048).
Gli allergeni più comuni si sono rivelati essere il cobalto cloruro (13,3% nel gruppo 3 della BMS vs 10% del gruppo controllo), il nichel solfato (10% nel gruppo 4 delle gengivo-stomatiti e 6,7% nel gruppo 5 della cheilite vs 3,3% del gruppo controllo) e alcuni conservanti (23,3% nel gruppo 1 dell’angioedema e nel gruppo 3 della BMS).
Conclusioni: In base ai dati emersi da questo studio, che devono peró trovare conferma con altri lavori analoghi, i test allergologici cutanei sono da ritenere affidabili e giustificati per la diagnosi di allergie in caso di malattie orali persistenti o ricorrenti.
Questo “l´unico modo per confermare le allergie permettendo, a beneficio del paziente, la conseguente riduzione degli allergeni.”

Per approfondire
Budimir J, Mravak-Stipeti M, Bulat V, Fercek I, Japundzi I, Lugovic-Mihic L. Allergic reactions in oral and perioral diseases
- What do allergy skin test results show? Oral Surg Oral Med Oral Pathol Oral Radiol 2019;127:40-8



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Quando con l'invecchiamento, le cure effettuate con più protesi nel corso dei diversi interventi odontoiatrici subiti durante il riassetto della masticazione si perde la cuspidatura dentale e pertanto le punte dei propri denti si appiattiscono, compromettendo così la stabilità masticatoria.
Si avvertono clinicamente in bocca diversi segni: abfrazioni (perdita di tessuto dentale nella zona del colletto del dente), abrasioni, erosioni, piccole crepe, fratture, fremitus(ipermobilità da sovraccarico) etc etc.
Noi crediamo di masticare lo stesso, ma l'organo dentale così appiattito assomiglia più ai denti degli erbivori che devono ruminare il bolo alimentare mentre i carnivori per poter tagliare il cibo più fibroso, hanno bisogno di cuspidi, cioè di punte, più marcate.
Si perdono due cose con l'involuzione della dentatura, che come un organo mutilato non effettua più la masticazione come nell'età adulta funzionale:

   1. Stabilità occlusale ossia una posizione mandibolare ripetibile ( guidata dall'indentazione) in massima intercuspidazione ossia la posizione neuro muscolare ripetibile dove il numero dei contatti masticatori è massimo.

   2. La Dimensione Verticale d'Occlusione DVO ossia l'altezza del viso per discesa, abrasione appunto della cuspidatura dentale. Con l'appiattimento delle cuspidi si perde altezza del viso e aumentano le rughe del 1/3 inferiore del viso e la mandibola per instabilità della masticazione assume una posizione più spostata in avanti (protrusa) cioè si avverte una parafunzione che viene definita tracing, per una posizione viziata anteriore per instabilità posteriore. L'esito della mutilazione dell'organo masticatorio DECUSPIDATO è una posizione continua in sovraccarico anteriore che porterà inevitabili sovraccarichi sugli incisivi e danneggiamenti che verranno visti dal clinico attento a questi traumi occlusali.

   3. Fratture dello smalto e delle ceramiche sono tipiche nelle posizioni anteriorizzate non fisiologiche. Per questo bisogna ritrovare una stabilità masticatoria che si otterrà con un equilibrio neuro muscolare in una posizione ben indentata. Solo così si avrà la masticazione mutualmente protetta dove i posteriori proteggono i denti anteriori in fase statica e viceversa gli anteriori proteggono i posteriori durante le escursioni dentali anteriori, dinamiche.

Per tali correzioni, il Dott. Mascellani utilizza delle tecniche minimamente invasive che ricoprono le punte abrase per ridare cuspidi indentate mediante incollaggio di table top, ossia restauri in materiali molto resistenti e molto sottili che permettono di ripristinare la morfologia persa. Quando viene effettuata questa tecnica su entrambe le arcate, dopo aver rialzato la masticazione posteriore, è possibile migliorare l'estetica anteriore mediante faccette che prevederanno l'incollaggio di ceramiche o disilicati di litio per riacreare la lunghezza, la simmetria,un colore più brillante e giovanile per completare estetica e funzione che vanno assieme.

Tale tecnica è anche conosciuta nel mondo scientifico come TRI STEP. ...
tags:   ALL, Dentatura, Cuspidata
Possiamo mettere impianti, se manca osso?

Cos'è l'implantologia?
L'implantologia è la branca dell'odontoiatria che si occupa della sostituzione dei denti naturali mancanti mediante impianti sui quali vengono inseriti i nuovi denti artificiali. Quando si inseriscono nell'osso impianti in titanio, l'osso cresce a diretto contatto con la superficie implantare. Questo fenomeno prende il nome di osteointegrazione e permette agli impianti di diventare parte integrante del corpo, come sono le radici dei denti naturali. Su questi impianti osteointegrati possono essere avvitate protesi o pilastri su cui vengono cementate protesi.

Per saperne di più Scarica l'opuscolo completo
Al seguente link Implantologia-Saverio-Mascellani-2020-DEMO.pdf ...
La gengivite è giustamente un preludio alla malattia parodontale in tante persone.
In altrettante persone la BOCCA È SILENZIOSA: ecco la prima foto dell’ opuscolo… l’errore di auto protezione che molti fanno, per il fatto che non hanno campanelli d’allarme: self-service bias è proprio un errore di AUTO PROTEZIONE che molti pazienti hanno credendo di pulirsi bene da soli, o a volte per pensare di risparmiare sulle sedute d’igiene professionale in studio.
Il paradosso di questo paziente che arrivato a 65 anni senza mai essere andato dal dentista, è arrivato solo perché si muoveva molto l’incisivo superiore destro.

Per saperne di più
Scarica l'opuscolo completo Al seguente link Malattia-paradontale-Saverio-Mascellani-2020-DEMO.pdf ...
tags:   ALL, Gengivite
Perché tante persone sono stanche di fare ortodonzia allineando i denti anche con maschere per essere scontenti di una recidiva.

Molti dentisti generici, NON SPECIALISTI in ortodonzia inseriscono gli allineatori con maschere trasparenti, illudendo di raggiungere una masticazione a posto, ma questo é una chimera.
L’ortodonzia deve essere effettuata da specialisti per raggiungere risultati di una occlusione funzionale per questo il Dott. Mascellani si avvale della consulenza specialistica ortodontica della Dottoressa Francesca Murati, per garantire risultati obbiettivo/funzionali di grande valore.

Finire bene un trattamento di allineamento dentale non é sinonimo di successo NEL TEMPO.

Infatti la ricaduta ortodontica o RECIDIVA è praticamente inevitabile. Tuttavia, studi longitudinali mostrano anche che le dimensioni dell´arco nelle persone non trattate cambiano nel corso di diversi anni, cioé involvono peggiorando. Per questo potremmo considerare che la ricaduta fa parte del normale processo fisiologico di invecchiamento che non possiamo fermare ma solo limitare, contenere!

Per molti versi, è sorprendente che solo pochi ricercatori abbiano esaminato quest´area critica di INVOLUZIONE. Per questo ritengo importante segnalare che questo studio clinico. All´inizio dello studio, i gruppi erano simili per età e distribuzione per sesso. Ma, sfortunatamente, i gruppi erano diversi nei tempi di follow-up. Gli autori hanno affrontato questo problema annualizzando i cambiamenti per il gruppo non trattato. Hanno pensato che questo fosse ragionevole. I risultati importanti sono stati che il gruppo trattato CON ORTODONZIA è stato seguito per 36,4 anni dopo la fine della ritenzione. Il controllo per i soggetti non trattati è stato di 43,12 anni.

Nel gruppo trattato con apparecchi, l´affollamento è stato corretto con il trattamento ortodontico. Tuttavia, è poi ricaduta in modo significativo a lungo termine nella maggior parte dei casi. Ad esempio, la variazione media dell´indice di Little per l´affollamento mandibolare è stata di 4,28 (SD = 2,79) rispetto a 1,29 (1,05) nel gruppo non trattato. Quando hanno esaminato l´affollamento mascellare, la differenza per il gruppo trattato era 3,11 (1,49) e 0,68 (0,9) per i soggetti non trattati. Alla raccolta dei dati finali, il gruppo trattato aveva punteggi dell'indice di Little di 4,0 nella mascella e 5,3 nella mandibola. All´inizio del trattamento, il punteggio LI per la mascella era 10,0 e 8,9 per la mandibola.

Nel gruppo trattato, l´ampiezza intercanina aumentava con il trattamento e diminuiva con il tempo. Questo non era il caso del campione non trattato. Overjet e overbite sono stati corretti con il trattamento e sono rimasti stabili. Dobbiamo anche considerare le ragioni per le persone che prendono parte a studi di questa natura. Ad esempio, è stato possibile prendere le registrazioni perchè i partecipanti erano soddisfatti dei risultati del loro trattamento o erano delusi? Ancora una volta, questo puó introdurre pregiudizi.

Tuttavia, penso di essere molto critico. È un risultato eccezionale ottenere informazioni per un periodo così lungo. So che gli espansionisti, gli utilizzatori di staffe magiche, i coltivatori di mandibola, i medici della respirazione e gli ortodontisti miofunzionali diranno che i ricercatori hanno sbagliato questo studio e che i risultati non si applicano ai loro pazienti. Suggerisco semplicemente di ricercare il loro trattamento e di non limitarsi a citare la «Piramide della negazione». Sono quindi considerazioni clinicamente importanti da tenere a mente.

Non posso fare a meno di pensare che la ricaduta ortodontica È qualcosa che dovremmo accettare, contrastandola con bloccaggi rigidi. Forse dovremmo spiegare che questa È una caratteristica dell’invecchiamento e non possiamo fermare il tempo?

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/34493418/ ...
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Bisogna fare attenzione: a porre il problema è il SUSO, Sindacato Unitario Specialità Ortognatodonzia, che torna a ribadire il valore della diagnosi ortognatodontica condotta dal professionista ortodontista, effettuata alla presenza del paziente per mezzo di una visita specialistica dedicata all’osservazione diretta delle sue peculiari caratteristiche stomatognatiche e funzionali e all’esperienza nel arrivare al risultato.

«Da tempo abbiamo attivato un tavolo di approfondimento sul tema», dice ad Odontoiatria33 il presidente SUSO Gianvito Chiarello. «Ora serve un intervento normativo da parte del Ministero della Salute ma anche della CAO Nazionale dal punto di vista deontologico».

SUSO stigmatizza il cosiddetto ‘principio di autodeterminazione del paziente’, secondo il quale è possibile effettuare diagnosi e terapia a distanza da parte di soggetti non bene identificati, nei confronti di individui che hanno autorilevato le proprie impronte dentali.

«I trattamenti ortognatodontici effettuati al di fuori degli studi odontoiatrici da ditte a distanza che gestiscono il business – spiega il presidente Chiarello – possono comportare gravi rischi per la salute, a causa di una possibile erronea diagnosi iniziale, dovuta all'assenza di un approfondito esame clinico, nonchè alla mancanza di un regolare monitoraggio terapeutico, normalmente effettuato da parte degli specialisti di branca, e poi ci sono gli aspetti deontologici e le responsabilità del professionista».
Per questi motivi SUSO invita i professionisti odontoiatri «a valutare attentamente proposte commerciali da parte di aziende che dietro compenso invitano i colleghi a mettere a disposizione i propri studi per assistere pazienti reclutati dalle stesse aziende commerciali con modalità poco definite e a loro inviati per un supporto operativo».

Secondo SUSO, «contrariamente a quanto dichiarato nelle proposte di collaborazione inoltrate ai colleghi, va inteso che chi apre le porte a questa tipologia di pazienti condivide la responsabilità professionale del trattamento impostato da queste aziende, oltre naturalmente a quella delle procedure operative direttamente effettuate nei loro confronti«.

SUSO invita i colleghi odontoiatri a «prestare particolare attenzione ai possibili profili deontologici e di responsabilitá professionale, prima di impegnarsi a sottoscrivere accordi commerciali che abbiano queste caratteristiche«. Quindi dopo un allettante facile guadagno alla proposta esecutiva si prendono in carico dei rischi medico - legali per problematiche gestite da terzi a distanza ma che ricadono solo sul professionista che le applica, senza adeguate competenze di controllo per un risultato che DEVE sempre essere garantito con adeguate competenze cliniche. ...
tags:   ALL, SUSO, allineatori
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